Dopo averlo riproposto in una recente riedizione bidimensionale, Square Enix torna su Romancing SaGa 2 con un remake a tre dimensioni curato dallo stesso team autore della piacevole riproposizione tridimensionale di Trials of Mana. Era da tempo che la serie di SaGa necessitava di un capitolo che ne riesplorasse il glorioso (e controverso) passato con un approccio maggiormente votato alle consuetudini ludiche contemporanee, e sono lieto di poter confermare che questo Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven riesce esattamente nell’obiettivo di dare un assaggio dei punti migliori dell’originale videogioco pubblicato per Super Nintendo in Giappone nel 1993, senza però alienare il pubblico odierno.

D’altronde il titolo originale è noto tra i circoli di appassionati per essere un’esperienza indirizzata ai puristi del genere, con stratificazioni ludiche talmente complesse da richiedere l’estensivo utilizzo di guide per essere totalmente comprese. Il lavoro svolto da Square Enix e Xeen in tal senso è magistrale, e ha reso anche le più oscure logiche dei SaGa decisamente più comprensibili e avvicinabili al grande pubblico.

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